DA VEDERE
L’ex complesso abbaziale dell’Angelo sorse intorno al XII secolo su una diramazione della via Francigena che da Troia portava al Santuario di San Michele Arcangelo ed è meta di pellegrinaggio sin dal medioevo. Il complesso è costituito dalla Grotta di San Michele, oggetto di culto da parte di monaci basilani sin dall’VIII sec., a ridosso della quale vennero edificate la Chiesa del Pellegrino, l’Abbazia di Sant’ Angelo, divenuta nel 1524 Palazzo Baronale con i Guevara, e la Chiesa dell’Annunziata.La Grotta di San Michele costituisce il nucleo originale dell’intero complesso. Posta su una delle direttrici che portavano sin dall’antichità alla Sacra Grotta di Monte Sant’Angelo, ne è una replica, così come la Grotta di San Michele a Cagnano Varano e il Santuario di San Michele a Monte Laureto. Alla Grotta, che è in parte di origine naturale ed in parte scavata nella roccia, si accede per mezzo di una scala tortuosa, denominata Scala Santa, probabilmente opera dei Cavalieri di Calatrava.La Chiesa di San Pellegrino è il passaggio dal quale si accede alla Grotta di San Michele e deve il suo nome alla leggenda secondo la quale qui soggiornò San Pellegrino in visita al Santuario di Orsara. Da non perdere i mosaici, le vetrate policrome ed il Portale Bronzeo realizzato da Iorio Vivarelli.La maestosa Chiesa dell’Annunziata, realizzata tra il secolo X e XI, è in stile romanico. A forma di parallelepipedo, costruita in pietra viva, sembra quasi una fortezza, per la posizione sull’orlo di un precipizio e per la sobrietà dei suoi interni. La copertura è costituita da due cupole orientaleggianti di diversa grandezza e la loro tecnica costruttiva ne conferma l’origine bizantina. Probabilmente costruita contemporaneamente al Monastero, poi divenuto Palazzo Baronale, fu sede parrocchiale sino al 1590, quando la parrocchia venne spostata nella Chiesa di San Nicola.Il Palazzo Baronale, anch’esso parte del complesso dell’Angelo, era in origine l’Abbazia di Sant’Angelo, provvista di una foresteria per ospitare i pellegrini. La struttura nel 1229 passò alle dipendenze dei Cavalieri di Calatrava, divenendo casa-madre dell’Ordine spagnolo in Italia. Dopo alterne vicende, nel 1524 venne venduto alla famiglia feudataria dei Guevara, che trasformò parte della struttura in dimora gentilizia.Nel borgo da segnalare sono anche la Fontana Nuova, costruita nel 1463 ed ampliata nel 1663 dai Guevara, e la Fontana dell’Angelo che per anni è stata la fonte principale del paese. Infine, di grande interesse è l’antico forno di paglia, di periodo rinascimentale realizzato con tecniche costruttive arabe, ancora in funzione.