DA VEDERE
Circondato dai campi di grano che trasformano il paesaggio di stagione in stagione, Rocchetta S. Antonio è l’ultimo paese della provincia di Foggia, al confine con la Campania e la Basilicata.Di origini antichissime, il borgo è caratterizzato dal cinquecentesco Castello D’Aquino di forma poligonale, interessante esempio di architettura rinascimentale impreziosito dalla torre ogivale, simile alla prua di una nave, probabilmente realizzata su disegno di Francesco Di Giorgio Martini. Il castello edificato da Ladislao II d'Aquino, marchese di Corato e consigliere di Federico d'Aragona, che nel 1501 gli offrì la signoria di Rocchetta. Nel 1507 il castello era già edificato, come testimonia l’epigrafe sotto lo stemma del casato. Fu costruito per fasto della casa nobiliare dei d'Aquino, anche se la torre merlata ogivale, unica nel suo genere, che raffigura una prua di una nave, poteva essere un baluardo difensivo capace di resistere meglio ai colpi di bombarda e di cannone. Il castello è stato costruito con pietre calcaree di colore giallo-ocra tipiche del luogo. Ladislao II non dimorò a lungo nel castello perché, decaduti gli Aragonesi, fu spogliato dei suoi beni e, quindi, anche del feudo di Rocchetta. Quest'ultimo, passato attraverso varie famiglie, giunse nel 1609 nelle mani di Andrea Doria; nel 1849 la famiglia Doria lo vendette ai Piccolo, attuali proprietari.Quasi in un gioco prospettico, nel centro storico si alternano diversi palazzi medievali, rinascimentali e piccole casette creando un’atmosfera tipica e armoniosa che ricorda la fondazione normanna nella parte alta del centro cittadino e quella medievale lungo le vie che conducono al castello.Degna di nota la Chiesa Matrice del paese, intitolata inizialmente a S. Antonio Abate e oggi dedicata all’Assunzione della Beata Vergine Maria, eretta tra il 1754 e il 1768. Al suo interno i maestosi altari del Cimafonte e diverse tele e opere d’arte tra cui la cinquecentesca Madonna del Cardellino del Giaquinto. Particolarmente suggestivo il campanile, con torre ottagonale coronata da una cupolina cuspidata maiolicata.Rimandi alla forte impronta religiosa del borgo si ritrovano nella settecentesca Chiesa della Maddalena con la peculiarità del suo prospetto con le due torri campanarie, nella Chiesa di Santa Maria delle Grazie del XVI sec. e nella Chiesa di San Giuseppe, piccola chiesetta del XIV sec. anticamente annessa al Castello.Il borgo è noto inoltre per le sue numerose fontane e, in particolare, per quella di Pescarella dalla quale sgorga un’acqua dal sapore dolciastro e dagli effetti benefici.