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Il borgo fortificato, di origine bizantina, venne infatti ripopolato nell'alto medioevo da alcune popolazioni slave provenienti dal territorio della Schiavona, attuale Dalmazia col nome di Castro degli Schiavoni. Nella sua storia ebbe diversi feudatari, ultimi dei quali furono i marchesi De Sangro e la sua popolazione a fine '400 accolse per un breve periodo i profughi albanesi che poi si stabilirono nella vicina Casalvecchio. Nel 1863 assunse la denominazione attuale di Castelnuovo della Daunia.
Il borgo si differenzia da tutti gli altri paesi dei Monti Dauni grazie ad una struttura urbanistica ariosa ed ordinata, segnata da larghe vie ed ampie piazze, a cui fanno da cornice palazzi signorili e belle chiese. Tra i suoi monumenti principali vi sono la duecentesca Chiesa della Madonna della Murgia e la cinquecentesca Chiesa di Santa Maria Maddalena con il convento annesso, Il Palazzo Romano, la Chiesa di San Nicola, la Chiesa dell'Incoronata.
Castelnuovo presenta un territorio ameno, principalmente collinare, caratterizzato da belle vedute e dalla presenza di sorgenti di acque oligominerali, grazie alle quali è sorto un moderno Centro Termale, l'unico della Provincia di Foggia.