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Immaginate la notte più lunga e luminosa dei Monti Dauni; immaginate un Borgo medievale, posto su un monte, illuminato per una notte intera da centinaia di falò e zucche-lanterne, animato da voci e musica, ristorato da cibo e vino: questa è Orsara la notte del primo di novembre.Questi sono i Fuca coste e cocce priatorije (falò e teste del purgatorio): un rito millenario di origine pagana che celebra il legame indissolubile tra il mondo dei vivi e quello dei morti, in maniera gioiosa e goliardica.
Nei giorni precedenti l’evento gli abitanti del Paese raccolgono legna e ginestre secche (ajeneste) per alimentare i fuca coste nella notte di tutti i Santi: l'arbusto incendiato da vita ad alte fiammate e a scintille che salgono velocemente, rafforzando il legame che questa notte celebra tra ciò che è terreno e quel che lo è stato.
Lungo le vie del borgo zucche antropomorfe, contenenti lumi, indicano la via alle anime dei defunti che si ricongiungono in questa notte magica ai vivi; questa sfilata delle anime del purgatorio è, secondo tradizione, osservabile nei riflessi degli specchi d'acqua delle bacinelle poste sugli usci delle case. E’ infatti in questa notte che le anime dei defunti fanno visita ai parenti, tornando alle dimore dove avevano vissuto, riscaldandosi presso i falò accesi in loro onore, insieme ai vivi che si intrattengono consumando cibi semplici: carne alla brace, patate, castagne e a muscetaglje, il tipico dolce dei morti, ovvero grano lesso condito con vin cotto, melagrano e gherigli di noci (e in alcuni casi scaglie di cioccolato fondente).
L'evento offre ai visitatori la possibilità di vivere un'esperienza di condivisione unica, grazie anche allo spirito di accoglienza ed ospitalità del popolo orsarese.
Si può giungere al paese di mattino, ricevere informazioni presso l'infopoint di Porta San Pietro e osservare il Borgo animato dai preparativi dell'evento; si possono seguire le visite guidate ai monumenti (Complesso Abbaziale, Chiesa dell'Annunziata, Groota di San Michele, Museo Diocesano) o portare i propri bambini, muniti di zucche, al laboratorio creativo di intaglio e preparazione delle stesse, gestito dalla locale Pro Loco.
Nel pomeriggio, armati di zucche, perché non partecipare al concorso “La Zucca più Bella” che tradizionalmente si svolge nei pressi della Fontana dell'Angelo? Quindi non resta che attendere il suono delle campane che da il via all'accensione dei falò in tutto il paese. Il clima che si respira è di allegria tra musica, racconti popolari, risate, ottimo cibo e vino.
I visitatori potranno vagare, come le anime del purgatorio, tra i falò, imbattendosi in musici, artisti di strada, punti di degustazione di piatti e prodotti tipici e gruppi di giovani pronti a socializzare e a condividere tempo, cibo e bevande.