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Evento che unisce spettacolo e tradizione, coniugando le antiche usanze con il sentimento religioso e dà il via, secondo una tradizione che si perde nella notte dei tempi, al lungo periodo del Carnevale.
A partire dalle 18, Alberona viene illuminata a giorno grazie a decine di grandi falò accesi nelle strade e nelle piazze del centro storico. Fino a notte fonda, attorno alla legna che illumina e riscalda, la gente del paese si riunirà per degustare pietanze tipiche, tutte a base di carne di maiale: fagioli con le cotiche, pizza con i “cicoli” e salsiccia, il tutto unito al vino novello.
Tra le manifestazioni cerimoniali di cui si compone la festa, la più appariscente è quella dell'accensione dei fuochi. Alcuni giorni prima della ricorrenza, in paese si inizia la raccolta della legna che è successivamente accumulata in grandi covoni. L'origine di queste pratiche è legata ad una tradizionale leggenda che vuole il santo capace di guarire l'”herpes zoster”, anche noto come "fuoco di sant'Antonio". Il tipico rumore delle fiamme è accompagnato da canti e balli folkloristici, che si protraggono fino all'estinzione del fuoco.
La tradizione prevede che le cataste di legno disposte per i vari falò siano delle vere e proprie sculture.
La preparazione dei falò artistici comincia dal mattino, alle 9:00: in ogni vicolo, slargo e piazza del paese si potrà assistere agli ultimi ritocchi. Alle 18, la commissione giudicatrice comincia il giro per valutare i migliori falò artistici preparati in tutto il paese. Una volta che i giudici passano, le composizioni fatte con la legna cominciano a prendere fuoco.