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Il 18 agosto di ogni anno Accadia si prepara a rievocare, nello splendido scenario del borgo medievale e per le vie del paese, un importante avvenimento storico avvenuto il 9 agosto del 1462.
La rievocazione storica, con un imponente corteo in costumi d’epoca, è organizzata dalla Pro Loco con il patrocinio del Comune di Accadia e fa parte della programmazione delle manifestazioni estive.
L’episodio si inserisce nella guerra tra Aragonesi e Angioini per il predominio nel Mezzogiorno d’Italia: il piccolo presidio militare, circondato da mura, resistette per molti giorni all’assedio dell’esercito aragonese guidato dallo stesso re Ferrante I° d’Aragona, coadiuvato dai due contingenti alleati, il milanese capitanato da Alessandro Sforza e il pontificio al comando di Antonio Piccolomini, nipote del Pontefice Pio II°.
Poco prima della mezzanotte di lunedì 9 agosto 1462, la porta più importante, attraverso la quale si entrava in paese, Porta di Capo, cadde sotto i martellanti colpi dell’artiglieria aragonese. Si sperimentò in quell’occasione l’uso della bombarda dal leggiadro, nome di Madama di Forlì, che aprì un varco nelle mura, dal quale poté entrare l’esercito aragonese che distrusse e incendiò il paese.
Gli abitanti che avevano resistito eroicamente e non avevano voluto arrendersi dovettero chinarsi dinanzi al re vittorioso.
A ricordo di questa importante vittoria che aprì la strada al predominio aragonese nel Mezzogiorno, re Ferrante fece scolpire l’episodio nella porta bronzea di Castel Nuovo di Napoli.
Una riproduzione in marmo spicca sulla Torre Civica di Accadia.
