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Il culto dell'Angelo Guerriero è infatti storicamente legato alla presenza dei Longobardi, che per motivi iconografici identificarono l'Arcangelo con il loro dio maggiore Valhalla. La presenza di luoghi di culto dedicati a San Michele è dunque una caratteristica degli insediamenti longobardi posti sulla fascia di confine fra domini longobardo e bizantino.
L'edificio originario risaliva pertanto all' VII- VIII secolo e nel 1410 subì il cedimento delle fondazioni, a cui seguirono degli interventi che portarono ad un corpo talmente tanto rialzato di quota che lo spazio ricavato tra l'originario piano di calpestio ed il nuovo venne usato per le sepolture dei morti. Suddetto intervento cancellò la maggior parte degli elementi dell'edificio originario. Nel 1913 fu rifatta la facciata, ma successivamente fu decisa la demolizione della chiesa, a seguito dei danni subiti nel terremoto del 1930, per edificarne una nuova, l’attuale, realizzata nel 1938. Nell’opera di demolizione furono riscoperti degli elementi in stile gotico, che lasciano ipotizzare una modifica della chiesa originale in periodo normanno-svevo. Nel 1997 fu realizzato il nuovo portale della chiesa in bronzo e metallo porcellanato disegnato da Enzo Liberti; esso è racchiuso da due coppie di colonnine corinzie reggenti un arco con lunetta decorata con un bassorilievo rappresentante due angeli in adorazione del SS. Sacramento.
La chiesa odierna ha pianta poligonale a tre navate con doppio ingresso. La facciata a capanna con rosone presenta un frontone decorato a basso rilievo una raffigurazione di due angeli che reggono uno scudo adagiato su due spade incrociate; sul lato destro del prospetto un campanile a pianta quadrata di stile classico con bifore e trifore.
Al suo interno, si possono ammirare un meraviglioso “trittico di Ognissanti” del '300 che viene attribuito alla scuola del Beato Angelico e la Cappella di San Biagio (probabile nucleo originario dell'edificio).