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Informazioni
Il Museo si compone di diverse sezioni tematiche: molto interessanti quelle dedicate alla pittura, alla scultura, ai paramenti sacri e all'orificeria.
Nella raccolta di opere pittoriche spiccano due oli su tavola del XVI secolo: la Deposizione di Francesco da Torremaggiore del 1515 e la Madonna della Grazie di Carlo Tolentino (detto il Tartaglia) del 1565. Interessanti anche un San Martino che dona il mantello al povero, attribuito al pittore fiammingo Gaspar Hovic, e una Giuditta e Oloferne. Fra le sculture, oltre alle statue settecentesche raffiguranti San Michele Arcangelo, l'Angelo Custode e San Francesco Antonio Fasani attribuita a Giacomo Colombo, di pregevole manifattura sono la Madonna della Melagrana (secolo XIV) e il trittico della Madonna delle Stelle (secolo XIV).
Il Tesoro del Capitolo Cattedrale comprende pissidi, ostensori, crocifissi, candelabri, libri liturgici, seggi e sigilli episcopali di varie epoche. Tra le opere più suggestive un reliquiario a forma di pisside in diaspro sanguigno rosso del XIII secolo,secondo tradizione proveniente dalla distrutta cattedrale di Fiorentino; un pastorale proveniente dalla distrutta cattedrale di Tertiveri; un dittico (o coperta di evangelario) del XIV secolo della scuola di Sulmona, composto da due lamine d'argento sbalzato con figurazioni del Cristo in croce e del Cristo in trono fra i quattro Evangelisti; le chiavi e le corone dell'icona di Santa Maria Patrona di Lucera.
Notevole la sezione dedicata ai paramenti liturgici, veri capolavori d’arte tessile: un camice in lino con fregi in oro, una stola e un cappello appartenuti al Beato Agostino Kasotic, che resse la diocesi nel 1322, il mantello di lana di San Francesco Antonio Fasani (secolo XVII) e ulteriori capi tessili dei secoli XVIII-XX.
Di pregio è anche l'arredamento dei saloni: porte, poltrone, tavoli,tendaggi, lampadari in legno, bronzo e ferro battuto, scrivanie, librerie, armadi e salotti (secoli XVIII-XX). Tra gli oggetti di arredamento da osservare con attenzione un artistico armadio-cappella (fine XVIII secolo), contenente l'altare in legno dorato appartenuto alla famiglia di Mons. Freda.