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Rocchetta Sant'Antonio

Bandiera Arancione del Touring Club
Bandiera Arancione del Touring Club

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La cittadina venne fondata nel 984 dai Normanni, anche se questi luoghi, dalla posizione strategica per il presidio del fiume Ofanto, furono già abitati in epoca romana. Il piccolo centro si chiamò dapprima Oppidum Rocca, quindi Sant'Antimo in Rocca si trasformò nell'attuale Rocchetta Sant’Antonio. 

La Rocca di Sant'Antimo era il nome della fortificazione di epoca normanna/bizantina che dominava la città e di cui si conosce il nome del primo feudatario, che la abitò dal 1081 al 1120, Roberto del Torpo. La originaria fortezza dedicata al martire di Nicodemia venne distrutta dal terremoto del 1456 e di essa restano solo ruderi. In epoca medioevale, dopo diversi passaggi di proprietà, divenne feudo dei D’Aquino, il cui castello rinascimentale, primo edificio a sorgere fuori dalla cinta muraria tracciata dai bizantini, è il simbolo più imponente del borgo.

Ladislao II D’Aquino, Marchese di Corato, fece edificare nel 1501, su progetto del celebre architetto Francesco Di Giorgio Martini, questo splendido castello, caratterizzato da tre torri a pianta ogivale, la cui forma ricorda la prua di una nave che si slanciano sulla vallata che a sud ovest del borgo separa la Puglia dalla Campania.

Rocchetta innamora il visitatore già al primo sguardo, grazie ai suoi vicoli ripidi, ai suoi edifici medioevali ed ai palazzi rinascimentali, all’ordine delle piccole casette contadine, tutti elementi che contribuiscono a creare un’atmosfera di raccolta ed intensa armonia, che le hanno valso il riconoscimento di Bandiera Arancione del Touring Club. Il centro storico è un pittoresco dedalo di viuzze lastricate in pietra, su cui si affacciano altri tesori, come la settecentesca Chiesa Madre dell'Assunzione, la Torre dell'orologio, il vicino Seggio, il Belvedere di Casa Mattia.

Dal borgo partono dei sentieri che conduco alle aree naturalistiche circostanti, mostrando al viandante chiese e conventi rupestri, come l’Abbazia di Santa Maria in Giuncarico, immersa nel Bosco dell’Annunziata, i ruderi di un edificio romano trasformato poi in chiesa, fino a raggiungere il corso del Fiume Ofanto.       

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